abraxas



Nome di una deità dei Basilidi, settari del II secolo dell'era cristiana. Consisteva in una pietra, sulla quale era rappresentato generalmente un corpo umano sormontato da una testa di gallo o di leone, avente dei serpenti per le gambe e diverse insegne; con l'inscrizione Abraxas e più spesso Abrasax in lettere greche le quali prese secondo i loro valori numerali e sommate, formano 365, numera dei giorni dell'anno, o delle rivoluzioni del sole nel zodiaco, come rilevasi dal valore numerico di ogni lettera di questa parola nell'alfabeto greco.
Questo nome conteneva i nomi dei sette angeli che presiedevano ai sette cieli con le loro 365 virtù, una per ciascun giorno dell'anno. Questi sette angeli erano emanazioni di questa deità. Secondo la dottrina dei Gnostici, vi erano 365 cieli, i quali concentravansi tutti nel primo cielo, sede della divinità rappresentata dal simbolo del sole. Alcuni vogliono invece che i Basilidi nascondessero sotto questa parola la dottrina della Trinità, e che le iniziali stessero per le parole ebraiche Ab, Ben, Ruah, vale a dire Padre, Figliuolo e Spirito Santo.






Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928