admeto
Re favoloso della Tessaglia,
celebre per aver accolto cortesemente Apollo cacciato dal cielo,
affidandogli la custodia del numeroso suo bestiame. Apollo gli diede
poco dopo prova della sua riconoscenza; poiché Admeto essendosi
innamorato della leggiadra Alceste, che Pelia, suo padre, non voleva
dare in sposa, se non a chi fosse stato capace di aggiogare a uno
stesso carro un cinghiale e un leone; aiutato da Apollo, Admeto fece
questo miracolo. Un'altra volta (era il giorno delle sue nozze),
volendo entrare nella camera nuziale, vide dinanzi a se un gruppo di
serpenti mandati da Diana, che aveva dimenticata nei sacrifizi fatti al
mattino agi Dei. Apollo intercedette presso la sorella, e i rettili si
ritirarono alla sua voce. Narrasi che Admeto, caduto mortalmente
infermo, i numi, a richiesta di Apollo avevano dichiarato che non
sarebbe guarito se alcuno non si offriva a morire per lui. Ed ecco che
subito la giovane sua sposa si sacrifica per salvarlo. Quella era nel
fondo del sepolcro; già l'inconsolabue dolore di Admeto aveva commossa
Proserpina che voleva restituirgliela, non ostante le opposizioni di
Plutone; quando Ercole, amico anch'esso di Admeto, discende
all'inferno, passa l'Acheronte, incontra la Morte, l'assalta, la doma
col forte suo braccio, la lega con una catena adamantina, le strappa
l'infelice principessa e la ricolloca immobile nel palazzo del marito,
che dopo nove giorni la vede aprir gli occhi e sorridergli nuovamente:
favola simbolica che tende a mostrare come l'ospitalità e la devozione
dell'amicizia sono sempre ricompensate.
Bibliografia
Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928