angoscia
FILOSOFIA
L’a. è uno dei temi fondamentali dell’esistenzialismo, che l’intende
come una delle situazioni affettive rivelatrici attraverso cui
l’esistenza si rende consapevole di alcuni caratteri costitutivi del
proprio essere. Per S. Kierkegaard, l’a. è a fondamento del peccato
originale: il suo insorgere fa uscire l’uomo dall’innocenza originaria
e lo fa nascere a sé stesso come Io o spirito individuale. Mentre il
timore s’indirizza sempre a qualcosa di particolare, l’a. non si
riferisce a nulla di determinato; essa è sentimento o esperienza
vissuta di possibilità tentatrici, quando l’uomo, scoprendosi individuo
davanti a Dio, si trova di fronte a una scelta fondamentale: negarsi o
essere come Dio, e quindi salvarsi o dannarsi eternamente. Egli allora,
nell’impossibilità di sapere se la possibilità da scegliere è
tentatrice o salvatrice, ‘rischia assolutamente’. E se l’a., con le sue
possibilità tentatrici, minaccia la fede, pure essa, distaccando l’uomo
dalle cose finite, lo ‘conduce alla fede’ e lo fa riposare sulla
provvidenza. In M. Heidegger la paura è propria dell’esistenza banale,
falsa, in cui l’uomo è fuori di sé, disperso nelle cose mondane; l’a.
invece è la situazione affettiva che apre l’uomo all’esistenza
autentica, lo ritrae su sé stesso, riscattandolo dalla ‘cura’ e
isolandolo dal mondo. Pertanto la paura s’indirizza a un oggetto
determinato, che minaccia di distruggere l’esistenza, e ha un
significato, un perché; mentre l’a., rendendo il mondo insignificante,
si alimenta della stessa indeterminatezza del suo oggetto, è senso del
‘nulla’, ‘rivela il nulla’. Nell’a. la totalità dell’esistenza diventa
qualcosa di accidentale e sfuggente, rivelando così il vero significato
della presenza dell’uomo nel mondo: l’‘essere per la morte’. Un’eco di
questa concezione è in K. Jaspers, che collega l’a. a quelle che egli
chiama le situazioni-limite, tra cui la morte, di fronte alla quale
l’uomo può lasciarsi prendere dall’a. evasiva e disperata, oppure
dall’a. virile, nella consapevolezza della propria finitudine. Il tema
dell’a. è rilevante anche nell’esistenzialismo di J.-P. Sartre, che lo
collega a quello della ‘nausea’.
PSICOLOGIA
L’a. intesa come reazione d’allarme dell’Io di fronte a presunti
pericoli, oggettivamente costituiti da stimolazioni pulsionali intense
e non dominate dal soggetto, è caratteristica di intere sindromi
(isterismo d’a., nevrosi d’a.), ma anche di situazioni psichiche
transitorie. La teoria psicologica dell’a. si definisce con S. Freud e
nel corso degli anni subisce in lui una profonda trasformazione. Nel
1895 Freud in una memoria isola, nel vasto quadro della nevrastenia,
una sindrome chiamata nevrosi d’a., caratterizzata da irritabilità,
attesa ansiosa, disturbi somatici (respirazione, attività cardiaca),
pavor nocturnus, vertigine ecc. Come sua causa, Freud indica pratiche
nocive e disturbi della sfera sessuale, capaci di bloccare il
trasferimento dell’eccitazione somatica alla psiche, e indirettamente
di provocarne un’abnorme utilizzazione. Nella nevrosi il sistema
nervoso reagisce a una fonte interna dell’eccitamento, mentre l’a.
semplice è la risposta a una situazione di pericolo esterno che si
esprime nell’isteria, nelle fobie e nelle ossessioni. All’altro
estremo, concettuale e cronologico, della ricerca freudiana sull’a.,
sta: Hemmung, Symptom und Angst (1926), dove l’a. non è più vista come
trasformazione di libido sessuale, ma come reazione a stati di
pericolo. Freud introduce i nuovi concetti di a. automatica
(automatische Angst) e di a. di fronte a una situazione reale
(Realangst): l’una è la reazione al pericolo costituito da eccitazioni
troppo intense, l’altra è l’opposto dell’a. di fronte alla pulsione. Il
tema patogenetico dell’a. ha avuto ulteriori sviluppi nella medicina
psicosomatica, che l’ha affrontato nel quadro del conflitto ambientale
e delle manifestazioni dell’aggressività. In particolare, l’a.
sintomatica e nevrotica è stata studiata da E.H. Erikson, che le ha
contrapposto, come fattori antagonistici, l’identità personale e la
crescita dell’Io.
Bibliografia
da Enciclopedia Treccani
www.treccani.it