i colori fondamentali
James Hillman cita (in Psicologia alchemica) una ricerca in cui si è osservato che in tutte le culture i primi colori che compaiono nelle parole o nei concetti sono sempre il bianco e il nero, se compare un terzo colore esso è il rosso, di seguito il giallo e il verde.
E' chiaro che i colori fondamentali a cui fa riferimento questo articolo, mutuando il pensiero da Hillman, non sono i colori fondamentali della fisica, dell'arcobaleno, della luce bianca scomposta dal prisma. La psiche indaga il mondo a modo suo. Così i popoli di ogni latitudine, come prima definizione cromatica dell'ambiente, distinguono il bianco dal nero, la notte dal giorno. Come è scritto nella Genesi.
Il modo con cui la psiche riflette sulle cose, quando si libera dal pensiero obiettivo-scientifico, è immaginifica. E per conoscere la psiche è sufficiente osservare come essa osserva. Ogni modo pre-scientifico di indagine è psichico. Prima che predominasse la visione cartesiana o lockiana l'uomo faceva psiche a ogni piè sospinto.
Ma anche oggi l'uomo pre-scientifico sopravvive. Esso non è estinto, si è solo nascosto. E il pensiero immaginifico in lui è ancora predominante.
Hillman in una intervista
diceva che ogni cosa che ci circonda è anima. Quando siamo in un luogo ogni parte di quel luogo lascia qualcosa dentro di noi,
trasmette alla psiche la sua essenza. Siccome siamo abituati, per
via dell'evoluzione e della cultura, a ragionare coi termini di cui
dispone l'Io, ci limitiamo ad affermare che qui c'è un giardino, qui
una strada, qui una piazza ecc. Ma non è così. Perché anche la
geografia è psiche.
Una parte di noi guarderà
sempre il mondo come facevano gli antichi. La nostra parte anima
persiste, è viva e respira con noi. Essa ci segue ovunque andiamo e
percepisce l'ambiente e le persone con le sue sottilissime antenne. E
non ha bisogno di traduzioni concettuali per capire. I sogni, che sono
il linguaggio dell'anima, non sono un trattato di semantica ma un
fluire di immagini e di parole.
La nostra parte onirica di
giorno dorme, ma è presente. Siamo abitati da un'anima sensibile che
sente le cose con accuratezza e in un modo diverso da quello
concettuale dell'Io.