Decostruttivismo
Corrente architettonica
impostasi all'attenzione internazionale alla fine degli anni Ottanta
del 20° secolo. Il d. si ricollega alle sperimentazioni del
costruttivismo russo nel rifiuto netto della purezza formale della
tradizione modernista: si disegnano allora edifici dalle geometrie
instabili, scomponendo e disarticolando le forme e gli spazi,
compenetrando interno ed esterno degli ambienti, sfruttando tutte le
potenzialità di torsione e piegamento di materiali edili
tecnologicamente avanzati come vetro, acciaio, cemento armato. Gli
esponenti di punta del d. sono Coop Himmelb(l)au, P. Eisenman, F.
Gehry, Z. Hadid, R. Koolhaas, D. Libeskind e B. Tschumi.
Bibliografia
da Enciclopedia Treccani
www.treccani.it