dualismo
FILOSOFIA
In contrapposizione a monismo, in generale ogni concezione del mondo
fondata su un’essenziale dualità di principi. Il termine ha cominciato
a entrare nell’uso solo agli inizi del 18° sec., ma la storia dei
sistemi dualistici può farsi risalire fino alla più remota antichità.
La forma più primitiva di d. è quella religiosa e teologica, secondo
cui la natura del mondo, e il suo vario accadere, derivano dalla
concomitante e contrastante attività di un principio buono e di un
principio cattivo. L’esempio più tipico/">tipico è, a questo
proposito, quello della religione di Zoroastro, che contrappone la
divinità buona, Ahura Mazdā, alla divinità malvagia, Ahriman; ma il
motivo sopravvive anche nel cristianesimo, attraverso l’antitesi fra
Dio e il diavolo.
Trasferito sul piano metafisico e filosofico, questo d. ha la sua più
caratteristica incarnazione nel platonismo, per la contrapposizione
dell’eterna e perfetta realtà dell’«essere ideale» all’imperfezione del
«non essere» con cui esso variamente si compone nella realtà terrena;
sopravvive poi anche nella contrapposizione aristotelica della «forma»
alla «materia». Nella filosofia moderna e contemporanea il termine d. è
stato utilizzato per esprimere innumerevoli altre forme di
contrapposizione, tra cui quella cartesiana fra «res cogitans» e «res
extensa», quella kantiana fra «fenomeno» e «noumeno», o quella fra
«apparenza» e «realtà» in F.H. Bradley.
FISICA
1. Dualismo onda-corpuscoloIl comportamento talora ondulatorio e talora
corpuscolare di radiazione e materia, dipendente dal tipo di
osservazione sperimentale effettuata. Il d. onda-corpuscolo è stato per
la prima volta messo in evidenza da A. Einstein (1905) nel caso
della radiazione e da L. de Broglie (1925) nel caso della materia. Le
due rappresentazioni non possono sussistere contemporaneamente essendo,
alla luce della fisica classica e dell’intuito, del tutto
inconciliabili. Questo d. trova il suo superamento nella meccanica
quantistica e nel fatto che i modelli ondulatorio e corpuscolare,
proprio in quanto modelli, sono da ritenersi validi soltanto come
analogie; si tratta pertanto, come ha sottolineato W. Heisenberg, di un
d. della rappresentazione intuitiva.
In psicanalisi, dualismo degli istinti è la teoria degli istinti umani,
formulata inizialmente da S. Freud, che distingueva gli istinti
sessuali da quelli che chiamò ‘istinti dell’Io’. Successivamente Freud
considerò gli istinti dell’eros in opposizione a quelli della
distruzione e della morte. Dalla fusione e dai conflitti fra i due
gruppi scaturiscono svariati fenomeni psicologici, normali e anormali.
Bibliografia
da Enciclopedia Treccani
www.treccani.it