edipo
MITOLOGIA
Eroe greco del ciclo tebano. Nominato già in Omero, è protagonista del
poema ciclico perduto Edipodia; ma la sua leggenda è nota soprattutto
dall’Edipo re e dall’Edipo a Colono di Sofocle e dalle Fenicie di
Euripide.
Nato da Laio re di Tebe e da Giocasta, il padre lo fa esporre sul monte
Citerone, con le caviglie trafitte (donde il nome: «dai piedi gonfi»),
per scongiurare l’avverarsi della profezia dell’oracolo di Delfi
secondo cui E. lo avrebbe ucciso. Alcuni pastori di Corinto trovano E.
sul monte e lo portano al loro re Polibo, alla cui corte E. resta,
credendo di esserne figlio (in un’altra versione, E. è gettato in mare
o a Sicione o a Corinto ed è trovato da Peribea, moglie di Polibo). Un
giorno, recatosi a interrogare l’oracolo di Delfi, gli viene predetto
che avrebbe ucciso il padre e sposato la madre. Atterrito, si allontana
da Corinto e va nella Focide, dove, in seguito a un litigio sulla
precedenza in uno stretto varco, uccide il vecchio Laio. Prosegue poi
verso Tebe e, sciogliendo l’enigma propostogli dalla Sfinge, libera la
città dal mostro, ottenendo in ricompensa il regno e la mano della
regina Giocasta. Nella versione più antica la scoperta dell’incesto
segue subito alle nozze con Giocasta; dopo il suicidio di questa, E.
sposa Eurigania, ne ha figli, muore in guerra ed è seppellito a Tebe.
Nella leggenda più recente, invece, convive a lungo con la madre e ne
ha quattro figli: Eteocle, Polinice, Antigone, Ismene; poi scoppiata
una pestilenza e imponendogli l’oracolo di ricercare l’uccisore di
Laio, viene a conoscere la verità. Allora si acceca e dai figli stessi
e da Creonte, fratello di Giocasta, è cacciato dalla città.
Accompagnato da Antigone erra per la Grecia, finché giunto nel demo
attico di Colono, sparisce agli occhi della figlia e di Teseo.
LETTERATURA
Il mito di E. ebbe larga fortuna in ogni letteratura e in ogni tempo.
Si tratta per lo più di opere di teatro: per es. l’Oedipe, tragedia di
P. Corneille (1659); quella omonima di Voltaire (1718); l’Edipo nel
bosco delle Eumenidi (1823) di G.B. Niccolini; l’Oedipus und die Sphynx
di H. von Hofmannsthal (1905); l’Oedipe di A. Gide (1930); la Machine
infernale di J. Cocteau (1932). Tra i melodrammi e le opere musicali,
l’Edipo a Colono di A. Sacchini (1786) e l’Oedipus rex di I.
Stravinskij (1927), su testo di J. Cocteau. Da ricordare inoltre le
musiche di scena per l’Edipo re di Sofocle composte da H. Purcell
(1692) e quelle di I. Pizzetti (1903); infine, il film Edipo re di P.P.
Pasolini (1967).
Bibliografia
da Enciclopedia Treccani
www.treccani.it