individuazione



Nella psicologia analitica di Carl G. Jung il processo, e insieme il prodotto, dell’integrazione sana della personalità attraverso il confronto dell’individuo con i propri contenuti inconsci da un lato, e con le influenze familiari, sociali e culturali dall’altro; la personalità individuata è perciò, secondo Jung, una personalità al tempo stesso dotata di saldi confini tra Sé e non-Sé, e di una ricca e creativa capacità di scambio affettivo con gli altri. Jung definisce l’i., nella sua opera fondamentale Tipi psicologici (1921), come il «processo di formazione e specializzazione dei singoli individui; in particolare, lo sviluppo dell’individuo psicologico come essere distinto dalla generalità, dalla psicologia collettiva. L’individuazione è quindi un processo di differenziazione, che ha per meta lo sviluppo della personalità individuale». Jung sostiene infatti che la personalità tende a evolversi verso una fondamentale unità, e per raggiungere l’unità tutte le istanze della psiche (Io, Sé, inconscio individuale e collettivo) devono arricchirsi, differenziarsi ed evolversi il più possibile, e consentire quindi all’individuo la realizzazione piena e completa delle proprie potenzialità. La funzione di differenziazione consente, per prima cosa, all’Io di distinguersi dai contenuti inconsci tanto personali che collettivi; la funzione di integrazione, per mezzo del confronto spesso doloroso e angosciante dell’Io con tali contenuti, permette di ricomporre questi ultimi in una struttura globale di livello superiore (il Sé integrato), grazie alla quale la persona può serenamente accettare i propri limiti e le proprie contraddizioni. Quando infatti questo processo dialettico di differenziazione e integrazione non avviene, o avviene solo parzialmente, le istanze ignorate (bisogni, archetipi inconsci, contenuti rimossi nell’inconscio individuale, funzioni psicologiche specifiche) non si sviluppano pienamente e si manifestano come disturbi nevrotici. Il processo di i., soprattutto durante l’analisi, consente al Sé di raggiungere il pieno equilibrio tra contenuti impersonali (l’inconscio collettivo) e personali (Io e inconscio individuale).




Bibliografia

da Enciclopedia Treccani
www.treccani.it