istinto



Comportamento innato proprio di una specie animale, che si svolge secondo una determinata sequenza temporale ed è sempre rivolto a una precisa finalità. L’i. provoca negli animali e nell’uomo risposte o reazioni caratteristiche, sostanzialmente fisse e immediate, a determinate situazioni.

L’i. possiede specifiche caratteristiche: è congenito, immutabile, ereditario. I comportamenti che derivano dagli i. vanno distinti dai riflessi, che rappresentano reazioni di singoli organi a determinati stimoli, e dagli impulsi, intesi come reazioni aspecifiche, comuni a tutte le specie animali, dei quali gli i. permettono la realizzazione secondo un modello prestabilito. Le reazioni istintive sono specifiche per tutti gli individui appartenenti a una stessa specie, e si assomigliano per specie simili: così l’i. alla nidificazione negli uccelli, alla costruzione delle celle nelle vespe ecc. Pur mancando però la consapevolezza della realizzazione dell’atto istintivo, si richiede, per quest’ultimo, l’intervento di altre attività psichiche, soprattutto della memoria (così nei nidi pluriloculari, gli animali sanno dove sono le celle contenenti l’uovo). Nell’uomo, per quanto presente, il patrimonio istintivo è più scarso e ha meno influenza sulla condotta perché mascherato, nell’adulto, dallo sviluppo maggiore dell’intelligenza.

L’i. di autoconservazione è predisposto al mantenimento dell’individuo. Vi rientrano l’i. di nutrizione, le regolazioni istintive che assicurano l’esistenza del neonato, l’i. di aggressione, ripulsione, fuga.

L’i. di gregge (o i. sociale) è comune sia agli uomini sia agli animali; esso spinge l’individuo a cercare la convivenza con i suoi simili. Rientra in questa categoria la partecipazione affettiva istintiva, o simpatia, comune anche fra individui di specie diverse, come fra uomo e cane.

L’i. sessuale permette la realizzazione dell’impulso sessuale e, insieme all’i. materno, assicura il mantenimento e la conservazione della specie; è presente anche prima della pubertà, benché si esprima solo come componenti parziali, per es. la dedizione amorosa, tendenze sadiche o masochistiche di alcuni bambini, o sotto forma di curiosità sessuale. Connesso, ma diverso dall’i. sessuale, è l’i. di potenza e autoaffermazione, di notevole importanza anche nell’i. di gregge, poiché crea in quell’ambito una gerarchia secondo la legge del più forte; esso ha il suo contrario nell’i. di subordinazione.

Nella psicanalisi gli i. sono stati oggetto di importanti, se pur controverse, ricerche da parte di S. Freud, che ha indicato nell’i. di vita (eros) e nell’i. di morte (thanatos) i due poli energetici della vita psichica. Si dà molta importanza allo studio fenomenologico degli i. aggressivi e distruttivi, la cui funzione si è rivelata altrettanto rilevante quanto quella degli i. sessuali sia in psicopatologia sia per la comprensione di problemi di psicologia individuale e collettiva.

Si distinguono (K. Abraham) varie fasi di sviluppo degli i., contrassegnati dalla particolare importanza che vi assume una data zona o funzione corporea: fase orale nel primo anno di vita; poi fase anale, fallica ecc.





Bibliografia

da Enciclopedia Treccani
www.treccani.it