mostro
Figura mitologica che si
presenta con caratteristiche estranee al consueto ordine naturale, in
quanto per lo più formata di membra e di parti eterogenee, appartenenti
a generi e specie differenti, con aspetto deforme e dimensioni anormali
sì da indurre stupore e paura.
STORIA DELLE RELIGIONI
Negli studî di mitologia e di folclore il termine m. ricorre per lo più
con significato negativo di figura aberrante e spaventosa appartenente
al mondo animato. Nessuna generalizzazione è possibile intorno all'uso
del termine; riguardo al significato è possibile intravedere una tenue
linea di sviluppo semantico: monstrum è in sé "avvertimento" (dalla
radice di mon-eo) e fa parte del vocabolario religioso latino relativo
all'attività divinatoria, insieme a ostentum, portentum, prodigium,
ecc., tutti termini che indicano fenomeni eccezionali suscettibili
d'interpretazione mantica: il suo uso appare preferito quando si tratta
di fenomeni che si attuano in forma contro natura, nella sfera del
mondo animato (con ciò monstrum si ricollega da vicino all'uso più
frequente del gr. τέρας) formando la base per il successivo significato
di figura aberrante in quanto si discosta a vario titolo dalle forme
naturali proprie degli esseri viventi. Il corretto uso del termine e
del concetto di m. è però soggetto a notevoli limitazioni: mentre il
"difforme" rispetto al "conforme" naturale, seppure è condizione
necessaria della mostruosità, non è di per sé necessariamente
mostruoso, il m. per configurarsi come tale deve avere un carattere di
eccezionalità anche rispetto a qualsiasi tipo di forma che, per quanto
distante dalla normalità, è tuttavia istituzionalizzata in un mondo di
immagini tradizionali: per es., non possono essere considerati come
fatti mostruosi il teriomorfismo divino di varie religioni (egiziana,
induista, ecc.) né le figure che esaltano o riducono aspetti naturali
di una forma vivente (per es. nani e giganti rispetto alle dimensioni;
monocoli, centimani, monopodi, ecc.); mentre il teriomorfismo comporta
più che altro l'immagine di figure "sintetiche" che valorizzano nella
dimensione umana aspetti divini del mondo animale, i m. accennano
piuttosto a una regressione, sempre eccezionale e spesso improvvisa,
nell'informe e nel caos.
Bibliografia
da Enciclopedia Treccani
www.treccani.it