paura
Stato emotivo consistente in
un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un
pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si
creda dannoso; più o meno intenso secondo le persone e le circostanze,
assume il carattere di un turbamento forte e improvviso quando il
pericolo si presenti inaspettato, colga di sorpresa o comunque appaia
imminente.
IL CONDIZIONAMENTO DELLA PAURA
È un dato ormai definitivamente accertato che l’amigdala, una piccola
regione del lobo temporale mediale del cervello, è essenziale per
acquisire ed esprimere le associazioni di paura condizionata. In
numerose specie animali, le sue lesioni (in particolare quelle dei
nuclei laterale, basale e centrale) influiscono negativamente
sull’elaborazione degli stimoli e sui tempi di reazione. Inoltre, la
sua inattivazione temporanea interferisce con le capacità di
acquisizione ed espressione della paura condizionata. Diversi studi
clinici hanno dimostrato che le lesioni dell’amigdala producono un
quadro caratteristico di alterazioni del comportamento emotivo (la
cosiddetta sindrome di Klüver-Bucy), ma la ricerca sperimentale sul
condizionamento indica che tale regione cerebrale è fondamentale anche
per l’apprendimento emotivo.
L’amigdala svolge funzioni così specifiche sia perché è un nucleo
anatomicamente complesso al suo interno, sia perché si trova al centro
dell’intricata rete di connessioni neuronali del cervello. Riceve
infatti (precisamente nel suo nucleo laterale) informazioni da tutte le
vie sensoriali, comprese fibre nervose provenienti direttamente dal
bulbo olfattivo, dalle aree corticali unimodali visive, uditive e
somatosensoriali, e da quelle associative polimodali come la corteccia
temporale, frontale, cingolata e insulare e la formazione ippocampale.
Dopo essere stata elaborata nel nucleo laterale, l’informazione
sensoriale viene trasmessa, attraverso vie e collegamenti interni, ai
nuclei basale e basale accessorio, dove viene integrata con input
aggiuntivi e trasmessa al nucleo centrale, che funge da principale
stazione di output dell’amigdala. Da qui l’informazione raggiunge
infatti, tramite varie vie anatomiche, i centri nervosi del tronco
encefalico, i quali presiedono a vari aspetti della reattività emotiva.
Uno schema semplificato di queste connessioni è illustrato nella fig. 4.
Tra le vie anatomiche dell’amigdala che sono interessate in modo
specifico al condizionamento della paura, sono stati studiati in
particolare i circuiti neuronali che regolano le risposte ai segnali
acustici. L’informazione uditiva raggiunge l’amigdala per mezzo di due
vie parallele: una proiezione diretta che collega tra loro talamo e
amigdala e una proiezione indiretta che collega talamo, corteccia e
amigdala. La via diretta dal talamo acustico (nucleo genicolato mediale
e nucleo intralaminare posteriore) è rapida, ma fornisce informazioni
piuttosto approssimative sui caratteri dello stimolo; per contro, la
via corticale è più lenta, ma ha la capacità di rappresentare le
informazioni acustiche con maggiore precisione. Ciascuna di queste vie
di trasmissione è sufficiente per mediare forme semplici di
condizionamento della paura, ma per l’apprendimento di risposte a
stimoli più complessi è necessario il contributo della via corticale.
Quali vantaggi derivano dalla presenza di questi due sistemi paralleli?
In primo luogo, l’esistenza di un percorso sottocorticale permette
all’amigdala di individuare rapidamente gli stimoli potenzialmente
minacciosi provenienti dall’ambiente, fatto questo evidentemente utile
nelle situazioni di pericolo. In secondo luogo, il percorso
subcorticale può servire a ‘indirizzare’ l’amigdala a valutare
attentamente le informazioni ricevute tramite il percorso corticale.
Per esempio, se un forte rumore può essere sufficiente di per sé a
indurre uno stato d’allarme e a preparare l’animale ad affrontare un
pericoloso predatore che si trovi in agguato, le reazioni difensive
specifiche possono invece venire attivate soltanto dopo che la
corteccia uditiva abbia analizzato la posizione, la frequenza,
l’intensità e le altre caratteristiche del suono per determinarne con
precisione la qualità e la natura. È interessante osservare, tra
l’altro, che le cellule del nucleo laterale dell’amigdala reagiscono a
suoni che rientrino nella gamma delle vocalizzazioni tipiche dei
conspecifici: in molti Mammiferi le vocalizzazioni specie-specifiche di
difesa sono essenziali per comunicare al gruppo la presenza nelle
vicinanze di possibili predatori. Le reazioni comportamentali alle
vocalizzazioni possono essere modificate secondo il paradigma del
condizionamento classico e possono favorire l’adattamento
dell’individuo al suo habitat naturale.
Una lesione delle regioni dell’amigdala sopra descritte interferisce
pesantemente con il condizionamento della paura, quale che sia la
modalità con cui questo viene misurato. Le lesioni delle aree verso cui
l’amigdala proietta, invece, e in modo particolare quelle delle aree
verso cui proietta il nucleo centrale, alterano invece singole e
specifiche modalità di risposta. Così, le lesioni del grigio centrale
mesencefalico, che è un’area del tronco dell’encefalo, interferiscono
selettivamente con le attività difensive di tipo motorio, come per
esempio il comportamento di congelamento. Per contro, le lesioni
dell’ipotalamo laterale alterano le risposte condizionate che dipendono
dal sistema nervoso simpatico, come per esempio l’aumento della
pressione sanguigna, ma lasciano immutata la reazione motoria. I centri
nervosi del tronco encefalico sembrano essere coinvolti in reti
neuronali che mediano risposte di paura condizionata molto specifiche,
come per esempio la bradicardia e il trasalimento.
Un’ulteriore conferma dell’importanza del nucleo centrale e delle sue
proiezioni proviene da esperimenti in cui sono state prodotte lesioni a
questa struttura dopo l’addestramento nel paradigma di condizionamento
della paura. Tali lesioni impediscono infatti l’espressione delle
risposte di paura anche dopo un addestramento adeguato. Il nucleo
centrale funge, quindi, da collegamento integrativo tra i processi di
valutazione della valenza emotiva degli stimoli, che si attuano
all’interno dell’amigdala, e l’espressione della risposta emotiva
dell’individuo da parte dei vari organi bersaglio o effettori.
Bibliografia
da Enciclopedia Treccani
www.treccani.it