prometeo
Personaggio della mitologia
greca con un suo preciso posto anche nel culto: la festa ateniese
Promètheia (gr. τὰ Προμήϑεια; corse con fiaccole) era una
commemorazione del ratto del fuoco. Prometeo aveva una tomba a Opunte e
ad Argo.
IL MITO NELLA LETTERATURA E NELLA MUSICA
Il mito di Prometeo fu trattato con grande rilievo da Esiodo (che ne fu
forse il creatore), Eschilo e Platone. In Esiodo (Teogonia) Prometeo è
un Titano, figlio di Giapeto e dell'oceanide Climene, che in contrasto
con Zeus favorisce gli uomini, dapprima con l'attribuire loro la parte
migliore delle vittime sacrificate, poi dando loro il fuoco di cui Zeus
per vendetta li aveva privati. Zeus punisce Prometeo facendolo
incatenare a una colonna e inviando l'aquila a divorargli il fegato che
sempre ricresce; gli uomini sono puniti con la creazione della donna,
Pandora, che Epimeteo, il fratello stolto di Prometeo, accetta in sposa
(Esiodo accetta per Prometeo l'etimologia da προμανϑάνω "saper
prevedere" e in contrasto crea Epimeteo da ἐπιμανϑάνω "rendersi conto
dopo"). Eschilo dedicò a Prometeo una intera trilogia, della quale
rimane il Prometeo legato. Platone nel Protagora mette in bocca al
sofista una versione poco diffusa del mito, che fa Prometeo creatore
degli uomini; insieme a Epimeteo Prometeo viene poi incaricato da Zeus
di distribuire agli esseri viventi le varie qualità e, poiché Epimeteo
sbaglia favorendo gli animali, Prometeo rimedia donando agli uomini il
fuoco e la saggezza. In tutto lo sviluppo letterario del mito appare
evidente la tendenza ad arricchirlo di motivi filosofici, facendo di
Prometeo l'incarnazione dello spirito d'iniziativa dell'uomo e della
sua tendenza a sfidare le forze divine; in ciò si riflette
probabilmente l'orgogliosa coscienza di ceti artigiani politicamente
emergenti.
Nelle letterature moderne il mito di Prometeo, variamente inteso e
celebrato, ha ispirato il frammento drammatico Prometheus (1773) di J.
W. Goethe, il dramma lirico Prometheus unbound (1820) di P. B. Shelley,
il poemetto Prometeo (uscito postumo nel 1832) di V. Monti, la prosa
Prométhée mal enchaîné (1899) di A. Gide, il poema Prometheus und
Epimetheus (1880-81) di C. Spitteler, cui lo stesso autore fece seguire
molto più tardi (1924) l'altro poema Prometheus der Dulder; la trilogia
drammatica Προμηϑέας ("Prometiade", 1942), di N. Kazantzàkis.
Anche varie composizioni musicali sono state dedicate al mito, dal
balletto Die Geschöpfe des Prometheus (1800) di L. van Beethoven, al
poema sinfonico Prometheus (1850-55) di F. Liszt, alla tragedia lirica
Prométhée (1900) di G. Fauré, al Prometej. Poema ognia ("Prometeo. Il
poema del fuoco", 1910) di A. N. Skrjabin, al Prometheus di (1968) C.
Orff.
ICONOGRAFIA
L'arte antica raffigura fino dal sec. 7° a. C. la scena della punizione
con Prometeo legato prima a una colonna, poi a una rupe. Il ratto del
fuoco compare invece dalla seconda metà del 5° sec. a. C. Nel trono di
Zeus a Olimpia, Paneno lo aveva dipinto liberato da Eracle. La scena
della creazione degli uomini è raffigurata spesso sui sarcofagi romani
con senso allegorico.
Bibliografia
da Enciclopedia Treccani
www.treccani.it