psichico
PSICHICO (psychical;
psychisch; psychique; psíquico). – Attinente alla psiche: si hanno
fenomeni psichici, elementi psichici, atomi psichici ecc. Psiche (gr.
yuch, it. v anima) è il principio vitale (per cui il vivente è
l’animato, l’animale; lat. animans e animal) e psichico è ciò che si
riferisce al vivente. Così in Aristotele, anche se poi qualifica
prevalentemente l’anima o animo (centro di affetti e sentimenti) umani.
Nel cristianesimo psichico si distingue da pneumatico: yuciko è l’uomo
carnale. Pneumatiko è l’uomo spirituale, in cui il principio di vita è
Dio stesso (pneuma). Tertulliano montanista chiamerà psichici i
cattolici, in opposizione agli «pneumatici», i possessori dello
spirito. Stessa distinzione nella gnosi. Nella scolastica c’è il
corrispondente animalis = yucikov, in Tommaso si ritrova il significato
aristotelico di vivente, animato, e, con minore ampiezza, vivente
razionale (uomo), accanto al significato teologico della tradizione
paolina e dei Padri (homo animalis – homo spiritualis). Di qui
l’inclusione nei trattati neoscolastici della biologia filosofica (vita
in genere, delle piante) nella psicologia filosofica. Dal Rinascimento
in poi psichico è privo di senso teologico. In Cartesio vale cosciente:
i fatti psichici sono solo i coscienti: nessuna psichicità nel corpo
dell’uomo e nell’animale; in Leibniz psichicità ha valore più
gnoseologico: tutte le monadi sono psichiche, quindi tutto l’universo è
psichico, in quanto capace di conoscenza. In questo generale psichismo
«psichico» qualifica anche gradi sempre decrescenti di capacità
conoscitiva cosciente; la psicologia scientifica moderna studia
l’animale e l’uomo, non più il vivente in genere; finché, in concezioni
che si staccano dalla cartesiana, le psicologie del profondo
qualificano come psichica l’attività inconscia e profonda che
condiziona quella cosciente. Ma talora si ritrova il primitivo senso
psichico = vivente: per McDougall (Psicologia, tr. it., Milano 1922)
tutti i viventi sono psichici e lo psichismo si conosce dal
perseguimento di un fine; ciò si avvicina alla concezione di James
(Principi di psicologia, tr. it., Milano 1901): psichico caratterizza
di preferenza i fenomeni dell’animale e dell’uomo e l’azione
finalizzata, quindi non definisce l’azione di un agente intelligente,
potendo essere determinata dall’istinto dell’animale. Oggi sono molto
studiati i rapporti filosofia-psicologia.
Bibliografia
Enciclopedia filosofica, Bompiani, Milano 2006