psicolinguistica
Ramo della linguistica e
della psicologia che studia i fenomeni del linguaggio in rapporto ai
processi psicologici che li determinano.
La storia della p. riflette l’evoluzione dello studio della mente e del
comportamento. Negli anni 1950 prevalse un’impostazione positivistica e
associazionistica, in conformità con la psicologia comportamentista
(B.F. Skinner, Verbal behavior, 1957), e la linguistica strutturale
dell’epoca. Nel 1957 N. Chomsky con Syntactic structures diede l’avvio
alla linguistica generativo-trasformazionale, i cui assunti
fondamentali erano: a) che il linguaggio è una competenza, cioè un
insieme di regole e meccanismi nella mente di chi parla e capisce; b)
che vi sono principi linguistici universali, radicati nel patrimonio
genetico della nostra specie; c) che compito della linguistica è
costruire modelli formali che descrivano quelle regole, quei meccanismi
e questi principi. Sulla base di tali assunti, furono elaborati modelli
della competenza linguistica che: a) concepivano la sintassi come il
meccanismo fondamentale del linguaggio (a scapito della semantica); b)
attribuivano a ogni frase due strutture sintattiche, una superficiale
(direttamente osservabile nella frase) e una profonda, più astratta,
legate tra loro da regole di trasformazione.
Per tutti gli anni 1960, la p. si dedicò essenzialmente al compito di
trovare conferma per questi modelli. Nei decenni successivi ha
sviluppato due tendenze opposte: la prima, direttamente collegata
all’impostazione data da Chomsky, sostiene l’autonomia del linguaggio
dalla cognizione, la seconda, detta del ‘minimalismo linguistico’ (M.K.
Tanenhaus, 1988), afferma che non vi è un ‘modulo’ mentale separato per
il linguaggio né una base innata specifica per le strutture
linguistiche, ma il linguaggio emerge utilizzando varie capacità
cognitive di per sé non linguistiche (E. Bates, R.W. MacWhinney, 1982;
B. Langacker, 1987).
Di grande portata teorica e pratica è stato l’emergere, negli anni
1980, del connessionismo, orientamento di ricerca interdisciplinare
rivolto allo studio dei processi cognitivi (umani e animali) attraverso
programmi di elaborazione che, essendo dotati di una struttura analoga
a quella delle reti neurali, siano in grado di simulare
elettronicamente il funzionamento del sistema nervoso. Tale
orientamento ha introdotto nella p. concetti e metodi delle ricerche
sull’intelligenza artificiale.
Bibliografia
da Enciclopedia Treccani
www.treccani.it