rimozione
Azione lecita con cui il
contribuente si sottrae al pagamento di un’imposta rinunciando, per
es., al consumo di un genere assoggettato a forte dazio, come il caffè,
e ripiegando sui surrogati, o rinunciando ad acquistare certi beni
durevoli, come fabbricati, più colpiti di altri, o ancora rinunciando a
investire capitali in attività economiche il cui reddito è
particolarmente gravato.
In epoche passate, per evitare appunto la r., si è a volte dichiarato
obbligatorio il consumo di un certo quantitativo a testa di un genere
tassato (per es., il sale: l’imposta fu detta levata per il fatto che i
capi famiglia erano tenuti a ‘levare’ dai magazzini una quantità di
sale corrispondente al numero delle persone di famiglia e dei capi di
bestiame posseduti), rendendo così automaticamente illecita la r.
stessa.
Il contribuente può mantenere lo stesso livello di consumi solo
aumentando la sua attività produttiva e quindi il suo reddito (r.
positiva), oppure può contrarre i propri consumi riducendo l’entità del
gettito fiscale (r. negativa). psicologia In psicanalisi, processo per
il quale un soggetto esclude dalla coscienza impulsi o ricordi che
sarebbero altrimenti fonte di angoscia/">angoscia o di senso di
colpa. Dal punto di vista metapsicologico, la r. è l’operazione
psichica per la quale si costituisce l’inconscio in quanto deposito di
idee o immagini legate alla soddisfazione di pulsioni che non vengono
fatte accedere alla coscienza perché ritenute inaccettabili: in questo
senso è detta anche r. originaria (o primaria).
Bibliografia
da Enciclopedia Treccani
www.treccani.it