sentimento



In psicologia, modificazione dell’affettività di base che affonda le sue radici negli strati o settori più riposti della personalità e imprime un particolare colorito ai vari processi psichici che, a seconda dei casi, accompagna, precede o segue. Si parla abitualmente di: s. d’ordine inferiore, connessi con la sfera degli affetti sensibili; s. superiori, rivolti alla sfera spirituale; s. vitali, che si proiettano sulla persona, impegnando tutto l’organismo, e si esprimono con una sensazione diffusa di benessere, di stanchezza, di tensione ecc. I cosiddetti s. dell’Io sono distinti da K. Schneider in s. di stato, che corrispondono ai s. vitali, e in s. di valore, che possono essere di autovalutazione positiva (fierezza, arroganza ecc.) o negativa (vergogna, subordinazione ecc.), oppure di valutazione degli altri, ed essere affermativi (fiducia, gratitudine) o negativi (disprezzo, rancore).

Dal punto di vista psicogenetico (J. Piaget), si riconosce un processo evolutivo che si esprime in s. elementari (tendenti a oggettualizzarsi); formazione della coscienza morale (dipendente dal giudizio degli adulti e dalle influenze ambientali); formazione della volontà e autonomia morale (come espressione di un maturo sviluppo dell’affettività).





Bibliografia

da Enciclopedia Treccani
www.treccani.it