Amazzoni
Dal greco a, privativo, e mazos, mammella. Donne guerriere della Cappadocia. Esse non volevano uomini con loro, e coi quali non si univano che una volta all'anno, dopo di che li rimandavano alle loro case, e a condizione che prima avessero ucciso tre dei loro nemici. Facevano morire o storpiavano i loro figli maschi, e allevavano con molta cura le loro fanciulle, alle quali bruciavano o comprimevano dall'infanzia la mammella destra per non aver impedimento al maneggio dell'arco. In una medaglia antica si vede una Amazzone vestita di un giubettino a foggia di corazza, terminato da una cintura e da una gonella militare, che discende appena fino al ginocchio: calza due comuni stivaletti. Porta nella' mano destra, distesa, una piccola vittoria alata, avente una palma e una corona d'alloro: nella sinistra uno scudo e una lunga azza a due tagli, sopra la quale si appoggia come se fosse una lancia. In un'altra medaglia è rappresentata un'Amazzone quasi somigliante alla prima per il complesso del vestire e delle armi; soltanto che, invece di una piccola vittoria, tiene in mano un piccolo tempio. Ma qualunque forma avessero questi abbigliamenti, comunemente erano però fatti con pelle di fiere, che le Amazzoni uccidevano cacciando, e costantemente legati sulla spalla destra, lasciando scoperta la sinistra; e mai discendente oltre il ginocchio. Le loro armi erano le frecce, la lancia, l'azza e lo scudo.
Bibliografia
Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928