bullismo
Il bullo è il figlio senza il
padre. E' il giovane vestito del padre, è il giovane che gioca a fare
il padre, che indossa i panni del padre senza averne la statura. E'
quindi il padre senza il Padre. Il bullo è il volto tremendo del padre,
il padre senza equilibrio e senza maturità. E' lo scatenarsi della
forza adulta nel corpo e nella psiche del giovane. Il bullo è vittima
della sua stessa forza, che scatena su un altro perché egli stesso non
ha la capacità di controllarla. E il controllo dovrebbe venirgli dal
padre interno, che però non si è costituito in una famiglia in cui il
padre
reale in carne ed ossa non gioca il suo ruolo fino in fondo, non sa
offrire una immagine
di maschilità stabile e compensata.
Il bullismo è il tentativo di ricreare la funzione paterna carente, è
un tentativo della psiche di costituire con le sue forze una funzione
carente o assente. Il bullo esercita la sua grandezza fuori di sé per
costituirsela dentro. Mancando dei confini, della percezione dei
limiti, della capacità di gestire e trasformare le pulsioni aggressive
le anima fuori di sé a scapito di qualche malcapitato. Agire
l'aggressività vestita di superiorità gli dà la sensazione di poter
controllare una parte di sé che invece è assente e disarmata, ancora
infantile. Ma agire la sua superiorità selvaggia fallisce lo scopo
perché scava un solco sempre più profondo tra il suo comportamento
reale e il comportamento regolato dell'adulto maturo. Il bullo più
agisce più fallisce, più cerca di arrampicarsi più scivola in basso,
più ambisce più si degrada e si umilia.
E' una illusione pensare che il conflitto bullo-bullizzato sia solo il
loro, che sia solo un problema scolastico. Il bullismo è un problema
complesso che necessita soluzioni e approcci complessi. Il bullo è
l'apice visibile, un problema che si osserva a scuola ma coinvolge le
famiglie, la società, i mezzi di informazion, la politica ecc. Il bullo
è colui che soffre un clima generale e lo patologizza in una forma
riconoscibile. L'autorità in crisi in ogni settore della società, la
scomparsa della cultura classica e contadina denunciata da Pasolini
genera mostri, ha liberato il sadico narcisista che è dentro la
società. Esso, senza il controllo di dio, senza i limiti imposti dal
Padre, senza i confini dell'Autorità, scatena i suoi impulsi irrisolti,
primitivi, esacerbati. Il bullo è figlio dei suoi tempi, è l'orfano
figlio della sua società. Egli rappresenta il lato border e psicotico
sciolto, liberato,scatenato. Che a volte va al potere. E' l'uomo
eternamente immaturo sul piano dei conflitti.
Questo breve appunto è una mia rielaborazione della riflessione di
Paolo
Crepet.
Le domande più comuni
Proverò a rispondere ad alcune
delle domande che, in quanto psicologo, mi vengono poste più
frequentemente da amici e conoscenti. Leggi
Associazione e amplificazione in
psicologia alchemica
Due strumenti fondamentali nelle
mani del terapeuta. Ma due strumenti che hanno una origine e un
significato profondamente differenti. Leggi
Due forme di ignoranza
Sono d'accordo con Massimo
Recalcati: esistono due forme di ignoranza. Leggi
Caos cognitivo
Cosa è il caos cognitivo, come si
riconosce, come si può evitare? Come possiamo difenderci dalla
manipolazione e dalla confusione ai tempi dei social media? Leggi
-
-
lo psicoterapeuta
Chi è veramente uno
psicoterapeuta? Che lavoro fa? Cosa spinge una persona
a
intraprendere questa strana professione? In che consiste
esattamente la sua formazione? Quali sono le caratteristiche di un buon
psicoterapeuta? A cosa serve l'analisi didattica che ogni terapeuta è
tenuto a seguire? Alla fine, cosa dà a chi soffre e si rivolge a lui?
leggi
-
curiosità: Il preservativo
di un tempo