Ammone
Il
nascosto, il Dio ignoto, il Dio supremo, re degli Dei. Divinità
egiziana, alla quale, a Tebe, fu dedicalo un tempio, a cui si arrivava
lungo un immenso viale fiancheggiato da due lunghe file di montoni Il
montone era consacralo ad Ammone, e nella stessa Tebe, se ne nutriva
uno che era ritenuto la rappresentazione vivente del Dio, il quale,
come si trova nella vecchia sede di Tebe, è raffigurato in un uomo
sedutò che tiene sul capo una conciatura a lui propria, con due penne
sulla corona inferiore. Nella pittura è colorato d'azzurro, forse per
figurare il cielo. Veniva anche rappresentalo in piedi, ora con la
testa di montone, ora con la faccia umana, con corna di montone che
spuntano al di solto delle orecchie, e la testa sormontata da un disco
e due lunghe penne, coi soliti attributi. Nei geroglifici un obelisco è
simbolo di questa divinità. Si vuole che anticamente in Egitto
esistesse un bosco consacrato ad Ammone. nel cui mezzo sorgeva una
fontana chiamata acqua del sole, la quale allo spuntar del giorno era
tiepida, a mezzogiorno fredda, e a mezzanotte tanto calda che bolliva,
per intepidirsi verso il mattino. Presso questa fontana veniva adorato
un certo simulacro in forma di ombelico composto di smeraldi, e di
altre gemme, largo di sotto, e rotondo, che si assottigliava verso la
cima; e quando si voleva da questo idolo sapere qualche cosa; veniva
portato intorno sopra una navicella dorata, a cui erano attaccate
intomo molte tazze d'argento, e dentro la quale entravano donne e
fanciulle, cantando certi versi -scomposti, coi quali si credeva
ottenere dal Dio risposta a quanto desi-deravasi sapere. I Greci
identificarono Ammone a Giove e ne fecero il loro Giove Ammone. Si
racconta che Bacco trovandosi nell'Arabia deserta, arso di sete,
implorò il soccorso di Giove (gli Egiziani vollero che fosse il Sole),
che gli apparve in forma di montone, il quale, percuotendo col piede la
terra, gli indicò una sorgente d'acqua, e in quel luogo fu innalzato un
magnifico tempio a Giove a cui diedero il nome di Ammone, che, secondo
gli antichi, presiedeva alla salute; e la testa di montone, secondo
l'uso simbolico, rappresentava lo stesso Dio che aveva cura della
salute di tutti. Dicesi che gli Egiziani quando si facevano visite, per
il primo saluto, usavano pronunciare il nome di Ammone, per buon
augurio; ed essendo dagli antichi costumato di pregare il bene per i
morti, che vissero bene, sui sepolcri, con diversi epitaffi li
raccomandavano agli Dei infernali;
ai quali talvolta sostituivano delle colonne su cui e¬rano scolpite
teste di montone, fra le quali pendevano bacche d'edera intrecciate
vagamente con frondi; frutta.
Bibliografia
Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928