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Amuleto




Immagine, figura o segni che le persone portano indosso, attribuendo loro grandi virtù; credenza che esisteva da tempi immemorabili. Nell'antichità furono gli Orientali, particolarmente i Caldei, gli Egiziani e i Persi che adottarono gli amuleti con maggior ardore. Essi consistevano in figure di Dei o di astri, anelli magici, frammenti di pergamena su cui erano tracciati caratteri sacri o versetti dei Libri Santi. I Greci e i Romani ricevettero gli amuleti come importazione orientale, e ne usarono alla loro maniera, secondo il genio e l'indole nazionale. Durante il medioevo tutte le nazioni portavano degli r amuleti, malgrado il divieto dei concili. Oggigiorno, l'uso degli amuleti e ancora generale, sotto nomi diversi, presso i popoh dell'Asia, i selvaggi dell'America, dell'Africa e dell'Oceania. Non è nemmeno ancora scomparso del tutto in certe parti dell'Europa; tale il corno di corallo dei napolitani, contro il malocchio, come i così detti portafortuna. La Chiesa cattolica li ha sempre proibiti. Le medaglie, croci, ecc., che essa approva e benedice, si distinguono dagli amuleti, in ciò che essa non attribuisce a loro, per se stesse, alcuna virtù. Essa vede soltanto, in questi oggetti, dei simboli che hanno il vantaggio di ricordare l'idea di Dio e dei santi, e, presso chi li portano, delle testimonianze di pietà, come lutti gli atti caritatevoli, di attirare la grazia divina. .Essa Giasima la credulità supersliziosa, che darebbe loro un altro significato. Vedi Superstizione.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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