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Anceo




Figlio di Licurgo; il quale amava occuparsi di agricoltura, e piantò molti vigneti. Un veggente gli predisse che egli non assaggerebbe il vino della sua vigna. Venuto il momento in cui Anceo stava pei mettersi alle labbra la prima tazza del suo vino, e beffeggiava il veggente, questi gli rispose: Dalla tazza alle labbra v'è un tratto. Infatti in quell'istante nacque un tumulto, e Anceo fu avvertito che il cinghiale di Calidone si trovava nella sua vigna. Egli abbandonò la tazza del vino, uscì per dare la caccia alla belva, la quale l'assalì, uccidendolo. D'allora in poi la suddetta frase fu usata come proverbio per significare un avvenimento impreveduto, che si frapponga all'esecuzione di qualsiasi proponimento.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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