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Angelo




(dal greco aggelos, messaggero).
Gli angeli sono esseri puramente spirituali, intermediari fra Dio e l'uomo. La teologia li divide in tre gerarchie e ciascuna di queste in tre cori. La prima comprende i serafini, il cui attributo sarebbe l'amore; i cherubini, distinti per il meditare; i troni, sui quali posa, per così dire, la maestà divina. La seconda comprende le dominazioni, coro d'angeli cui fu data la potestà sugli uomini; le virtù, che hanno il dono dei miracoli; le potestà, che si oppongono ai demoni. L'ultima è composta dai principati, che vegliano sulle azioni; dagli ai-cangeli e dagli angeli, che sono gli esecutori del volere di Dio. Riguardo ai loro uffici e'natura, gli angeli si fecero corrispondere ai quattro elementi: i Serafini, le Virtù e le Potenze o Potestà, corrisponderebbero al fuoco; i Cherubini e gli Angeli, alla lena; i Troni e gli Arcangeli, all'acqua; le Dominazioni e i Principati, all'aria. Le ali, distintivo caratteristco degli angeli, dimostrano la prontezza ai divini comandi; la cand-da veste è simbolo del vergine pudore, il piede nudo e gli occhi rivolti al cielo, dimostrano il diprezzo delle cose terrene, e coi preziosi monili di che sfavillano, a ricordanza dei beni, di cui è feconda la Regione della felicità immortale. Il numero delle ali varia fra 2, 4, 5 e ;- e nel XV secolo, gli angeli figurano muniti d'ali di penne di pavone: simbolo forse degli occhi che talvolta si vedon coprire le ah degli angeli; e ciò perchè gli antichi paragonavano l'occhio agli uomini divini, detti angeli, o, specialmente geni, i quali senza l'illuminazione di un lume superiore, cioè Dio, non possono da loro stessi esercitare il proprio ufficio d intendere. Poiché, dicevano, l'intelletto è come un occhio il quale, non per sè stesso vede, ma per partecipazione della luce. Gli attributi degli angeli sono: Vegetali: Ciglio bianco. S. Matteo pone questa pianta come principale attributo degli angeli, la cui natura venne paragonata alla celeste sostanza degli angeli; perchè il giglio estirpato e spogliato dalle radici, col tempo rifiorisce da sè stesso, e il suo vigore non dipende nè dalla radice nè dalla terra, ma quasi per virtù un sugo interno che sparge lo fa rinverdire, imitando così la virtù delle sostanze celesti. — Diversi: Diadema. Nimbo rotondo. Palma. Sardonica, presa come simbolo di acutezza di mente, allegrezza e virtù. Scudo. Spada, di cui sono armati, secondo la loro mansione. Verde scuro, colore attribuito agli angeli.
— Vedi Abacucco — Abramo — Agaia (Sant')
— Agnese (Sant') — Anna (Sant') — Caterina d'Alessandria (Santa) — Cecilia (Santa) — Coletta (Santa) — Colomba (Santa) — Cristina (Santa) — Domenico di Cuzman (San) — Elisabetta (Sant') — Filomena (Santa) — Francesco d'Assise (San) — Genoveffa (Santa) — Giacobbe — Girolamo (San) — Gregorio il Grande (San) — Isidoro (Sant') — Maddalena (Santa) — Matteo (San) — Teresa (Santa).







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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