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L'angoscia




Inglesi e tedeschi hanno un termine unico per descrivere l'ansia e l'angoscia, e quindi non li distinguono. In psichiatria l'ansia è termine associato alle emozioni, angoscia a sintomi fisici.
Alcuni considerano l'angoscia una forma di ansia patologica e quindi più grave e profonda.

Freud distingue la nevrosi d'angoscia, cioè una nevrosi attuale prodotta dalla accumulazione di tensione sessuale, dall'isteria che è una nevrosi di transfert, cioè una nevrosi determinata da conflitti infantili che si attualizza durante la psicoterapia.

L'angoscia di castrazione è centrata sul fantasma della castrazione che per il maschio è avvertita come una minaccia per il suo desiderio della madre mentre per la femmina essa è una menomazione da negare e riparare.

Otto Rank parla di angoscia di separazione come ripresa dell'esperienza traumatica della nascita.

Karl Jaspers distingue una angoscia dell'esserci e una dell'esistenza. La prima è l'angoscia dell'uomo per la morte che lo attende. Può essere affrontata con disperazione oppure con rimozione che comporta un impoverimento. La seconda è dell'uomo che si apre al senso della vita il quale senso però non potrà, prima o poi, implodere di fronte l'evento inesorabile della morte.


Bibliografia


Galimberti U., Enciclopedia della psicologia, 1999, Garzanti

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