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Anima




In ogni tempo si è cercato di definire cosa è l'anima. Secondo alcuni, è un raggio della divinità; secondo altri, è la coscienza, è lo spirito, è il sentimento dei piaceri e dei dolori interni; è la speranza di un'altra vita che si trova nel cuore di tutti gli uomini civilizzati o selvaggi; è una fiamma ha detto alcuno; e un altro: il cervello con le sue potenze: il sentimento e il movimento volontario.» L'immaginazione dei Greci diede una forma sensibile all'anima, rappresentandola ora come un uccello con la testa umana, ora con una piccola figura riproducete le fattezze della morte, con proporzioni assai ridotte; talvolta l'anima è sorretta da geni alati o arpie. I primi Cristiani diedero all'anima un'apparenza di una nave che approda al porto, di un cavallo che si affretta a compiere la sua corsa, più spesso, quella di una colomba. A partire dal XIII secolo, l'anima è comunemente rappresentata sotto la sembianza di un piccolo essere umano nudo e privo di sesso. Ora entra nella gloria etema, ora essa s'innalza al cielo portata da angeli. Dal XVII al XVII secolo, la rappresentazione dell'anima si trova sotto la figura di una fanciulla. Un dotto ha preteso, secondo la rivelazione di uno spettro, che l'anima rassomigliasse a un vaso sferico levigato che ha occhi da tutte le parti.
Animali: Aquila, simbolo dell'anima battezzata. Farfalla, che è l'imagine più usata, fino dai tempi remotissimi, per rappresentare l'anima. Trovata geniale, in cui il bruco che striscia sul suolo, o si avvolge attorno a una pianta, rappresenta la vita terrestre dell'uomo; ma, sciolti i vincoli che lo legano al corpo, lo spirito se ne va alle superiori regioni, lasciando il corpo esamine. Così il bruco, svestita la larva trasformasi in agile farfalla, che non più tocca la terra, ma gode delle aree dimore. Il perchè, non solo nei sepolcri cristiani, ma nelle tombe di marmo dei Romani e nelle antichissime degli Etruschi, s'incontrano sovente questi simboli. — Gli artisti antichi diedero alla testa di Platone le ali di farfalla, per significare che. fu tra i filosofi greci il più distinto difensore dell'immortalità dell'anima umana. Esiste un'urna sepolcrale con Amore che, avendo nelle mani una farfalla, le avvicina una fiaccola accesa, per simboleggiare la purificazione dell'anima per mezzo del fuoco. — Dante cantò:

Non v'accorgete che noi siam vermi
Nati a formar l'angelica farfalla?

Pesce; perchè si vuole composto d'un elemento purissimo e fosse il primo animale creato da Dio. Sparviero. Presso gli Egiziani, i quali lo chiamavano Baieth; dividendo questa parola in due sillabe, si ha bai (anima) ed eth (cuore); donde si deduce (he gli Egiziani, come anche gli stoici, ritenessero il cuore quale sede principale dell'anima. — Diversi: Pina -Simbolo ricavato dalla gianduia in forma di pina, posta nell'interno del cervello, che gli antichi ritenevano la sede dell'anima. Piramide. Sembra, secondo alcuni, che gli Egiziani con questi imponenti monumenti, intendessero simboleggiare l'anima, avendoli dedicati come sepolture dei re e degli uomini eccelsi; quasi per testimoniare che, morto e corrotto il corpo, resti l'anima, la quale, secondo essi, finito il ciclo di trentamila anni, avesse a generare e farsi un altro corpo, a paragone della piramide, la quale, stando immobile la cima, immaginata girare intorno alla base, descrive un circolo nello spazio, che simboleggia il percorso di detti anni, in cui, secondo gli Egiziani, le cose dovevano ritornare nello stato primitivo. Scintille numerose uscenti da un braciere ardente. Stella, simbolo egiziano dell'anima e dell'immortalità dell'anima, la quale, priva del corpo .conserva il suo potere e vigore. Timeo di Socri disse che ogni anima è compagna e congiunta a una stella, quale genio protettore alla salvezza e custodia di essa.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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