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Api




Il bue Api era adorato a Menfi come dio, come simbolo o come bue? C'è da credere che i fanatici vedessero in lui un dio, i saggi un semplice simbolo e che il popolo ignorante adorasse il bue. Fece bene Cambise, quando,
conquistato l'Egitto, l'uccise di sua mano? E perché no? Fece così vedere agli imbecilli che si poteva mettere il loro dio allo spiedo, senza che la natura si scatenasse a vendicare tale sacrilegio. Gli egiziani sono stati molto celebrati. Io non conosco popolo più spregevole; deve esserci sempre stato nel loro carattere e nel loro governo un vizio radicale che ne ha fatti sempre dei vili schiavi. Ammetto che in tempi a noi quasi ignoti essi abbiano conquistato la terra; ma, nei tempi storici, essi furono soggiogati da tutti coloro che se ne vollero prendere la briga: dagli assiri, dai persi, dai greci, dai
romani, dagli arabi, dai mamelucchi, dai turchi, da quasi tutti insomma, meno che dai nostri crociati, giacché questi erano più malaccorti di quanto gli egiziani fossero vili. Fu la milizia dei mamelucchi a battere i francesi. In questa nazione non ci sono forse che due cose passabili: la prima, che coloro che adoravano un bue non vollero mai obbligare quelli che adoravano una scimmia a cambiare religione; la seconda, che hanno sempre covato le uova di gallina nei forni.
Si vantano le loro piramidi, ma sono monumenti di un popolo di schiavi. Certo fu necessario farvi lavorare l'intera nazione: altrimenti non si sarebbe mai riusciti ad innalzare quelle rozze moli. E a che servivano, poi? A conservarvi in una celletta la mummia di qualche principe o governatore o intendente, che la sua anima avrebbe fatto
rivivere dopo mille anni. Ma, se speravano in questa resurrezione dei corpi, perché togliergli il cervello prima d'imbalsamarli? Dovevan risuscitare senza cervello, gli egiziani?







Bibliografia


Voltaire, F.-M. Dizionario filosofico

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