Artemide
Una
delle grandi deità della Grecia, era figlia di Giove e di Latona, e
sorella di Apollo. Nella descrizione della natura e del carattere di
questa deità è necessario distinguere fra i vari punti di vista dai
quali veniva considerata dai Greci, nonché fra l'Artemide propriamente
greca e certe deità straniere identificate dai Greci con la loro
propria Artemide.
1 Artemide come sorella di Apollo. Sotto questo riguardo è considerata
come una specie di Apollo femminile. Essa è la Dea della luce lunare,
come Apollo è Dio solare. E poiché la tranquilla luce notturna, cui
spesso si accompagna la rugiada, e le varie fasi della luna hanno, o si
è sempre creduto avessero, grande influenza su tutta la natura,
Artemide era considerata come Dea grandemente benefica. Ella era per
eccellenza la Dea delle donne, sopra tutto vergini, e la protettrice
dei giovani, degli animali lattanti e delle fiere che vivono nei boschi
di montagna. Cacciatrice fra i mortali, Artemide era fierissima della
sua verginità. A caccia finita, la Dea compiacevasi tuffare il suo bel
corpo dentro qualche fresco corso d'acqua, circondata dalle sue Ninfe,
tra le quali primeggiava per l'alta statura. Riguardo agli attributi di
questa Dea veggasi Diana.
2 Artemide Arcadica. Dea delle Ninfe, e come tale adorata nei primitivi
tempi in Arcadia, ove Artemide andava cacciando accompagnata da venti
Ninfe, e con altre sessanta figlie dell'Oceano; essa eseguiva danze
nelle foreste di montagne. Il suo arco e le frecce erano temprate da
Vulcano, e Pan le somministrava i cani. Il suo carro era tirato da
quattro cervi con corna d'oro. L'Artemide Arcadica non aveva nessuna
attenenza con Apollo.
3 Artemide Taurica. Le leggende di questa Dea sono mistiche, e il suo
culto era orgiastro e connesso, almeno nei tempi primitivi, con
sacrifizi umani. Secondo la leggenda greca, eravi nella Tauride una
Dea, identificata dai Greci con la propria Artemide, cui venivano
immolati tutti gli stranieri gettati su le coste tauriche. Ifigenia e
Oreste sbarcarono con la sua immagine a Brauron nell'Attica, donde la
Dea prese il nome di Brauronia. L'Artemide Brauronia era adorata in
Atene e Sparta, e in quest'ultima atta i fanciulli venivano
vergheggiati al suo altare tinche spiccasse il sangue. Secondo un'altra
tradizione, O-resle e Ifigenia nascosero il simulacro d. Artemide
Taurica in un fastello di vimini e la trasportarono ad Aricia nel
Lazio, di che s'ebbe nome di Ariana. Ifigenia, che doveva essere
immolata ad Artemide e divenne sua sacerdotessa, fu, con l'andar del
tempo, identificata con la Dea.
4 Artemide Efesiaca. Deità interamente distinta dall'Artemide Greca, e
pare che fosse la personificazione della forza fecondatrice e
annientatrice della natura. Credesi ch'ella fosse un'antica divinila
asiatica, a cui i Greci applicarono il nome d'Artemide Il suo carattere
generale è abbastanza chiarito dal fatto che i suoi sacerdoti,
Megabisi, erano eunuchi e che la sua statua nel tempio d'Efeso la
rappresentava fornita di molte mammelle. L'intera immagine della Dea,
che ha le braccia aperte, rassomiglia a una mummia. Il suo capo è
coperto da una corona murale, come quello di Cibele, e circondato da un
nimbo raffigurante la luna; sopra il suo petto si scorgono i segni
zodiacali del Toro, dei Gemelli e del Cancro, sotto ai quali si trovano
molte mammelle, e il rimanente del corpo, assai simile a una piramide
rovesciata, è coperto di figure d'animali mistici. Il simbolo di questa
divinità era un'ape. — Riguardo alcune deità considerate come identiche
all'Artemide greca, veggasi Britomarte. Diana. Ditinna. Eileitia.
Bibliografia
Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928