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Cadmo




Figlio di Agenore, re fenicio, e di Telefassa e fratello d'Europa, Fenice e Cilice. Quando Europa fu ìapita da Giove a Creta. Agenore mandò il figlio in cerca della sorella con ordine di non ritornare senza di essa. Riuscite vane tutte le sue ricerche, Cadmo andò a consultare l'oracolo di Delfo, il quale gli ordinò di cessare la ricerca della sorella, ma seguisse una vacca che egli avrebbe incontrato, e dove essa sarebbe caduta spossata, ivi fondasse una città. Cadmo, trovata la vacca indicatagli e seguitala, dove si fermò, ivi fondò la città detta Cadmea, che più tardi divenne l'acropoli di Tebe. Volendo sacrificare qui la vacca a Giove, mandò alcune persone a prendere acqua alla vicina fontana di Marte, custodita da un drago, figlio di questo Dìo, il quale le uccise. Cadmo a sua volta uccise il drago, e seminò, per consiglio di Minerva, i suoi denti, dai quali nacquero uomini armati, che si uccisero fra loro, eccetto cinque. Echione, Udeo, Ctonio, Iperenore e Peloro, i quali, secondo la leggenda tebana, furono gli antenati dei Tebani. In punizione d'aver ucciso il drago, Cadmo fu costretto a servire per otto anni Marte. Passato questo tempo, Marte gli perdonò, e gli diede in moglie Armonia. Cadmo regnò molto tempo su Tebe; ma quando seppe dall'oracolo che consultò, che i suoi posteri dovevano soffrire grandissime disgrazie, si esiliò volontariamente con Armonia in Illiria, e in ultimo, trasformati in draghi, entrambi furono da Giove ammessi nell'eterna vita dei Campi Elisi. La storia di Cadmo pare simboleggiare l'immigrazione di una colonia fenicia o egiziana in Grecia, trasportando in queste l'alfabeto, l'arte di esplorare le miniere e il culto di Bacco. In un vaso greco Cadmo è raffigurato in atto di scagliare una pietra sul drago, mentre dietro lui sta Minerva che dirige i suoi colpi, e davanti una figura che personifica la nuova città che deve essere fondata.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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