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Castità




Nella Grecia e in Roma, nelle maggiori solennità, facevansi processioni di giovinetti dell'uno e dell'altro sesso, i quali cantavano inni agli Dei, persuasissimi che la castità di chi cantava fosse gran merito agli occhi del cielo. La castità fu personificata in una donna su un carro tirato da due liocorni.
Animali: Agnello. Ape. Plutarco, nei suoi precetti coniugali, dice che le api trattano malissimo gli uomini i quali abbiano appena abbandonato gli amplessi delle donne; ma assalgono con maggior impeto le donne che vi si prestarono. Piccione selvatico, il quale, contrariamente ai piccioni domestici, si accoppia assai di rado. Inoltre volevasi che cibandosi spesso della sua carne, si perdesse il vigore virile. — Vegetali: Agnocasto. Cicuta. Credevasi che bagnando col sugo di questa pianta i testicoli, si calmassero le voglie amorose. Ciglio. Ruta. Secondo gli antichi, questa pianta, mangiata o presa per infusione, impedisce il generare. Ovidio disse: Se di ruta ti pasci e gli occhi movi — Al venereo desio rimedio trovi Salice. Un tempo si credeva che mettendo un ramoscello di salice nel letto, avesse la virtù di indurre alla castità. — Diversi: Amatista. Bianco. Mutante, indumento imposto ai sacerdoti nel sacrificare, come segno di castità; poiché i sacerdoti accostandosi all'altare devono principalmente curare di dare esempio di una castità immacolata. Ombelico. Gli interpreti della Bibbia vogliono che l'ombelico tagliato sia nella donna segno di castità, nel senso della circoncisione, la quale è presa come simbolo dell'estirpazione dal cuore di ogni libidine e lascivia. Smeraldo. Vedi Freno alla lussuria.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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