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Castore e Polluce




Gemelli celebrati nella favola per la loro nascita e per la loro amicizia. Giove avendo, sotto forma di cigno, posseduta Leda, moglie di Tindaro, ella partorì due uova ciascuno dei quali conteneva due gemelli. Dall'uno, che aveva Giove per autore, nacquero Polluce ed Elena, che furono entrambi immortali; dall'altro Castore e Clitennestra, che, generati da Tindaro, furono mortali. I due fratelli contrassero vivissima amicizia, e con gli altri giovani della Greda andarono nelle Colchide alla spedizione detta degli Argonauti, e in molte occasioni si distinsero per coraggio; ma Castore essendo stato ucciso, Polluce ottenne di dividere con lui la sua immortalità, così che ogni sei mesi, o, come altri vogliono, ogni giorno dovevano alternativamente vivere e morire. Per quest'atto di fraterna pietà Giove li trasportò in cielo, dove formano la costellazione dei Gemelli. Castore e Polluce furono presi come simbolo dell'amor fraterno.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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