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Chiocciola




Aristotele classifica la chiocciola tra i testacei (Historia
animalium 527b), segnalandone anche la natura
«ermafrodita». Marginale nel mito (è al centro di una prova
superata da Dedalo in fuga da Creta), questa singolare
creatura colpisce gli antichi soprattutto per una
caratteristica: porta con sé la propria casa. Pertanto, è
definita, con una significativa parola composta, ϕέρoικoς
(«portatrice della casa») già da Esiodo, che aggiunge
un’interessante osservazione: quando la lumaca da terra sale
sugli alberi, è giunto il tempo della mietitura (Le opere e i
giorni, vv. 571 ss.). Allo stesso modo, con un termine che
ricalca la parola greca, è detta domiporta in Cicerone (De
divinatione 2,133), dove è anche descritta come «figlia della
terra», «dal passo lento» e «priva di sangue». Alla luce
dell’ermafroditismo e della casa che porta sempre con sé,
diventa emblema della terra, intesa nelle implicazioni divine
di magna mater; il guscio e la sua particolare forma la
legano, inoltre, alla simbologia del parto e del ventre della
donna. In diverse culture è associata alla luna.
Le poche favole che vedono protagonista la chiocciola
valorizzano caratteristiche ampiamente attestate
nell’immaginario del mondo antico: in una narrazione (Esopo
172 Ch.), troviamo un uomo che arrostisce le chiocciole e le
rimprovera perché cantano mentre bruciano le loro case.
Questa situazione conferma quanto colpisca gli antichi lo
stretto rapporto con la casa; inoltre, segnala indirettamente
quanto le lumache siano apprezzate sul piano gastronomico:
fatto testimoniato da diverse fonti; ad esempio, Plinio
(Naturalis historia 9,173) spiega che un certo Fulvio Lippino
aveva addirittura dei vivai di lumache, dove erano separate
secondo le differenti specie. Una favola del Romulus (9)
mette, invece, in prosa una narrazione fedriana che non ci è
pervenuta: qui si segnala il tema della bava della chiocciola
come elemento di impurità in contrasto con lo splendore
dello specchio. Di qui la morale rivolta alle donne che si
uniscono a uomini indegni. Anche al di fuori della cultura
greco-romana troviamo il riferimento, in chiave negativa,
alla viscida traccia prodotta dalla bava della chiocciola. Da
rilevare che nella Bibbia (Salmi 58,9), riguardo ai giudici
iniqui, si legge: «Passino come bava di lumaca».






Bibliografia


Stocchi C. Dizionario della favola antica, BUR, 2012

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