Cielo
Gli
astronomi antichi ammettevano tanti cieli diversi quanto erano i
diversi moti che osservavano negli astri. Alcuni facevano i cieli
solidi e di cristallo perchè potessero sostenere i corpi celesti e in
pari tempo dar passaggio alla luce; e questi cieli avevano la forma
sferica, siccome quella che era la più appropriata ai loro movimenti.
Così gli antichi contarono sette cieli per i loro sette pianeti, cioè
il cielo della Luna, di Mercurio, di Venere, del Sole, di Marte, di
Giove e di Saturno. L'ottavo, che chiamavasi il firmamento, era per le
stelle fisse. Alcuni ammettevano un nono cielo, al quale davano il nome
di primum mobile. Infine si avvolse il tutto con un cielo empireo, di
cui si fece il soggiorno delle Divinità, e in questo modo si ebbero
dieci cieli. — Azzurro. Cuore accesso sopra un altare, secondo
Plutarco, simbolo del cielo e di quell'anima, che per la sua eternità
non è sottoposta a invecchiare. Globo luminoso, che presso gli Egiziani
rappresentava la luna e il sole, perciò simbolo del cielo. Oro, metallo
dedicatogli. Vedi Decimo cielo. Cielo.
Personificazione della volta celeste, del cielo stellato. Aveva un carro tirato da due orse: orsa maggiore e orsa minore.
Bibliografia
Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928