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Cupido
Cupido
Era,
come Amore, una modificazione del greco Eros, di cui il culto fu
trapiantato a Roma dalla Grecia. Cicerone dice che Amore era figlio di
Giove e di Venere, e Cupido della Notte e dell'Erebo. I Greci mettevano
pure qualche differenza fra Cupido e Amore, e chiamavano il primo
Imeros e il secondo Eros. L'uno soave e moderato, inspirava i saggi;
l'altro, impetuoso e violento, invasava gli stolti. Vedi Amore.
Cupido e fortuna.
Allegoria allusiva all'influenza che la fortuna può avere nelle cose
amorose; quantunque Cupido da solo vinca tutte le volontà ostinate,
spezzi ogni cuore indurito, e gli animi più superbi e più feroci fa
diventar umili e mansueti in modo, che volontieri poi si sottopongono
ai lacci amorosi.
Bibliografia
Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928