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Dio




La materializzazione di Dio ripugnava ai primi ti vi cristiani. Anche nei primi secoli non fu generalmente raffigurato che in modo simbolico. A partire del secolo XII gli antichi cominciarono a dare a Dio una figura umana, rappresentandola però presso a poco come quella del Dio Figlio, e il distintivo del padre comunemente consiste nel globo terrestre che tiene in mano, mentre il Figlio regge la croce. I simboli e gli attributi di Dio sono: Arcobaleno, sul quale Iddio è spesso rappresentato seduto. Cuculo, perchè non ha ne principio, nè fine. I Persiani, ritenendo Giove signore del Cielo, per fargli sacrifizi, salivano in luoghi altissimi, e chiamavano Giove circolo del cielo. Passò quest'uso ai Turchi, e di qui ebbero origine quei loro gridi mattutini che fanno sui minareti, il cui senso dice, che Dio sempre fu e sempre sarà, salutando così il loro Maometto. Anche i Saraceni, e la maggior parte delle altre nazioni, chiamavano Dio circolo; e con ciò si sforzavano di esprimere il sempiterno. Delta. Mano divina. Nimbo. Occhio in un triangolo. S. Giacomo chiama Dio l'occhio del mondo, padre di tutti i lumi, che tutto trapassa e nulla gli è celato. Scettro, emblema della potenza suprema. Sole. I teologi, tanto dell'antica religione, quanto di quella cristiana, dissero Dio Ottimo Massimo, unico, luminoso e buono. Così il so le, essendo uno solo, luminoso e prodigo del suo calore, fu preso per simbolo di Dio. Tre, perchè avendo l'angelo del Signore chiamato Samuele due volte, pensò che dovesse aspettare la terza voce, pei conoscere ch'essa fosse di Dio. Trono, su cui è seduto. Vedi Padre Eterno.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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