Ecate
Divinità lunare e infernale, figlia del titano Perseo e di Asteria, secondo Esiodo, di Giove e Latona, secondo altri. Era la Dea degli incantesimi, delle apparizioni notturne e degli spettri, e alla notte si aggirava insieme con le anime dei morti per i trivi e intorno ai sepolcri, e al suo avvicinarsi i cani ululavano e guaivano. Questa Dea faceva stare al di là del fiume Stige per cento anni l'ombra di coloro che non erano stati sepolti. Ecate era rappresentata coronata di quercia, con delle fiaccole in mano, e le spaile inviluppate di serpenti, e la statua di questa Dea era di solito posta davanti alle porte delle case, per scongiurare gli incanti. Ma sopra tutto si vede rappresentata con tre teste e sei mani, talvolta con tre corpi, variamente coronata e vestita a seconda delie sue attribuzioni. Nel Museo Capitolino si trova una statuetta in bronzo, di Ecate, composta di tre figure: una ha in testa un berretto frigio, con un diadema di sette raggi, tiene nella mano destra un coltello e nella sinistra la.coda di un serpente; un'altra ha in ambo le mani delle fiaccole, sulla fronte una mezzaluna con un fiore di loto, e la terza ha una chiave e una fune e rappresenta la portinaia dell'inferno, in testa ha un disco, simbolo della luna nuova, A questa Dea si sacrificavano cani neri, presso le porte, per espiazione a favore dei morti; e la pecora nera, quale divinità infernale; e si faceva libazione di latte e miele. A Ecate era consacrato il numero tre.
Bibliografia
Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928