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Fallo




Presso gli Egiziani il fallo era l'emblema della fecondità, e da esso presero nome le feste falliche che quella nazione celebrava in nome di Osiride. Durante le celebrazioni di queste feste portavasi attorno un fali lo di legno. Tali feste furono poi imitate dai Greci e presso gli Ateniesi la processione del fallo faceva parte delle feste dionisie. Coloro che portavano il fallo all'estremità di una lunga pertica chiamavansi fallofori; e presso i Greci apparivano per lo più tinti di mosto il viso, coperti di pelli d'agnello e con in capo una corona d'edera. In generale il fallo in seguito era considerato come un segno protettore; lo si rappresentava sulle facciate delle case e lo si portava a guisa di amuleto. Queste superstizioni rimasero popolari fino al medioevo, e il fallo si trova ancora nelle sculture delle facciate delle chiese del XIII e XIV secolo. Vedi Baccanti — Bacco — Fecondità — Priapo.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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