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Michael Fordham




FORDHAM MICHAEL, medico inglese n. nel 1905. Inizia il suo lavoro in un ospedale psichiatrico e si occupa in seguito di psicologia analitica. Ottenuta una cattedra presso la London Child Guidance Clinic, inizia a occuparsi di analisi infantile. Membro fondatore della Society of Analytical Psychology e membro onorario della British Psychological Society, è stato curatore dell’edizione inglese delle Opere di C.G. Jung e direttore del Journal of Analytical Psychology. F. ha rivolto i suoi studi prevalentemente al Sé, interessandosi dell’analisi infantile, teorizzando l’importanza di analizzare sempre il bambino presente nell’adulto. A partire dai dati clinici che testimoniano la presenza nei bambini di immagini archetipiche, F. avanza l’ipotesi della presenza, sin dalla nascita, di un Sé primario e originario che mediante un processo spontaneo subisce una separazione in parti. Il processo viene da lui definito "de-integrazione": il Sé assume il compito di re-integrare i frammenti della consapevolezza dell’Io, che nel tempo emergono come risultato della de-integrazione, così da contribuire alla formazione di un singolo nucleo dell’Io. F. estende nel tempo la sua concezione sia all’autismo, individuando in esso il fallimento dei processi di de-integrazione, sia alla dinamica del procedimento analitico, nel quale l’analista mette a disposizione una parte di sé nella forma di un de-integrato. La scissione si determina quando un de-integrato non è re-integrato. Nel lavoro con pazienti adulti, F. individua le difese primitive del Sé; caratterizzate dalla distruzione degli oggetti cattivi. L’idea di F. della funzione non solo integrativa ma anche de-integrativa del Sé è stata da un lato rivoluzionaria in ambito terapeutico, e dall’altro ha permesso una migliore comprensione dei saggi di Jung sul Sé, risolvendone alcune apparenti contraddizioni.


Bibliografia


Carotenuto, A. (a cura di), Dizionario bompiano degli psicologi contemporanei, Bompiani, Milano, 1992

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