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Freud: l'incontro con Breurer e gli studi sull'isteria




Nel 1886, dopo il matrimonio, Freud aprì un gabinetto privato per la cura delle malattie nervose. Fu J. Breurer a indurlo a usare l'ipnosi sia come strumento di inibizione dei sintimi sia come metodo per scoprire il significato dei sintomi stessi.
Per Breurer il sintomo derivava da un ingorgo affettivo e la cura (metodo catartico) consisteva nel condurre questo ammontare di energia a una forma di scarica.
Freud scrisse successivamente che  in quel periodo Breurer, con il caso di Anna O., si trovò in mano la chiave per comprendere la strada che dal sintomo conduceva alla madre ma la lasciò cadere (spaventato dal transfert erotico che si era attivato nella paziente Anna O.). Breurer in sostanza vide ma non riconobbe il carattere sessuale del sitomo isterico (di conversione) e che la quota d'affetto durante il trattamento veniva trasferito (transfert) sull'analista.
Questo caso mostrò a Freud la presenza in ogni individuo di una parte rimossa, dimenticata e non cosciente. Freud scoprì pure che i pazienti manifestavano una certa resistenza all'emersione di questi materiali, resistenza che l'ipnosi riusciva a vincere solo momentaneamente.
Freud abbandonò allora l'ipnosi e passò al metodo delle libere associazioni e dell'interpretazione del transfert. A questo punto Freud fece lo stesso errore di Breurer, cioè credette ai racconti di seduzione che i suoi pazienti gli portavano e li scambiò per verità storica, per traumi reali di natura sessuale. Ma numerose prove lo convinsero dell'errore e lo portarono a una lunga e tormentosa autoanalisi che sfociò in una delle opere più note e importanti nella storia della psicoanalisi: L'interpretazione dei sogni.



Bibliografia

Galimberti U., Enciclopedia di psicologia, Garzanti, Torino, 1999

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