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Freud: psicoanalisi e uomo contemporaneo
Freud: psicoanalisi e uomo contemporaneo
Nel 1920 con la pubblicazione di Al di là del principio di piacere la psicoanalisi entra in una nuova fase di scoperte che rimettono in discussione quanto finora era stato stabilito. Ora Io, Es e Super-io si contendono lo spazio interno del soggetto. Compito dell'uomo è quello di intraprendere un lungo e faticoso lavoro per annettere all'Io i territori dell'Es, resistendo alle prepotenti istanze del Super-io. L'analisi non è più l'arte dell'interpretazione ma una scienza congetturale che può offrire soltanto costruzioni e formazioni di compromesso provvisorie che possono essere revocate attraverso una ulteriore scoperta di materiali rimossi.
In Al di là del principio di piacere, attraverso l'analisi delle nevrosi traumatiche, Freud scopre una coazione a ripetere che non può essere ascritta al principio di piacere e che rinvia, al di là di esso: alla pulsione di morte. Il conflitto psichico sarebbe allora riconducibile al conflitto originario tra Eros e Thanatos. Si tratta di una speculazione filosofica che non ha riscontro empirico ma che rende pensabile una diversa concezione della temporalità: dal tempo lineare a un tempo-ripetizione.
Gli ultimi anni di Freud sono dedicati a definire lo statuto epistemologico di questa "scienza perturbante" attraverso lo studio delle civiltà, delle religioni, della storia.
Bibliografia
Galimberti U., Enciclopedia di psicologia, Garzanti, Torino, 1999