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Galatea




Una delle Nereidi, amata da Polifemo e da Aci, ma preferì questo giovane avvenente pastore al deforme ciclope. Sdegnato Polifemo di tale preferenza, schiacciò Aci con una rupe. Sentì tanto dolore Galatea per la sua morte, che si gettò in mare per unirsi alle Nereidi sue sorelle. Il nome di Galatea viene dal greco gala, latte; poiché secondo alcuni, era la Ninfa dotata di mirabile bianchezza. Altri invece asseriscono che così fosse chiamata perchè calmava il mare medesimo, la spuma del quale fa biancheggiare le onde. Galatea viene rappresentata sopra un carro tirato da due delfini, in forma di conchiglia, guidati talvolta da alcune figlie dei Tritoni, che circondano la leggiadra Ninfa, la quale alzando le candide braccia stende al dolce soffio di zefiro un purpureo panno, facendo a sè ombra. Ha le chiome bagnate, che in parte scendono vagamente sul volto, e in parte sopra le bianche spalle.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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