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Geroglifici




Parola che, derivata dal greco hiéros (sacro) e gluphein (scolpire), significa propriamente un intaglio sacro, un carattere sacro, per lo più scolpito nel legno, nella pietra e in simile materia. Ma siccome questo carattere scolpito riproduceva immagini d'animali o d'altri oggetti di natura e d'arte, e non pure linee geometriche, come la maggior parte degli alfabeti, ne seguiva che la parola geroglifico da concreto divenendo astratto, passava a significare qualunque scritto (sia poi scolpito o dipinto, religioso o commerciale non importa), che si componga di figure imitate dalla natura o dall'arte. Gli Egiziani fecero molto uso dei geroglifici; adoperando segni figurativi o rappresentativi, come p. es., la figura del cavallo per indicare questo animale, due mammelle per indicare questo membro, e così di molti altri; segni simbolici, cioè quelli che furono tratti a significare qualche idea per una relazione metaforica dell'idea con la figura; come per esempio l'anima umana espressa per mezzo dell'uccello a testa umana che vola sopra la mummia, del braciere dal quale s'innalza il fumo verso la divinità, ecc.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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