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Karl Jaspers




JASPERS KARL, n. a Oldenburg (Germania) il 23 febbraio 1883, m. a Basilea il 26 febbraio 1969. Laureatosi in Medicina, insegna Psicologia dal 1913, anno nel quale pubblica anche un’opera fondamentale nel campo della psichiatria, Psicopatologia generale. Nel 1921 è nominato professore di Filosofia all’Università di Heidelberg. Nel periodo nazista è costretto ad abbandonare la Germania, rientrandovi solo nel 1945, quando riprende l’insegnamento. Nel 1948 però decide nuovamente di emigrare e si trasferisce a Basilea dove continuerà la sua attività di docente. Dopo l’iniziale interesse per la psicologia, J. si dedica prevalentemente alla filosofia, diventando uno dei più importanti esponenti della corrente esistenzialista. La sua influenza in campo psichiatrico e, più in generale, psicologico è comunque rilevante. Nel suo lavoro del 1913 egli formula una precisa distinzione tra la psicopatologia e la psichiatria. Mentre la psicopatologia è per J. una scienza, la psichiatria è una professione pratica. In J. quindi si fa strada una riconsiderazione del malato come Existenz. Esso non può essere considerato come un complesso di sintomi: è necessaria per J. una valutazione del malato e della malattia che tenga conto di molteplici fattori, non ultimo quello etico. Nel rifiuto della psicopatologia kraepeliniana, quindi, e nella riconsiderazione della malattia attraverso la filosofia si possono individuare i punti cardine dell’insegnamento psicologico di J.


Bibliografia


Carotenuto, A. (a cura di), Dizionario bompiano degli psicologi contemporanei, Bompiani, Milano, 1992

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