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Labda




Figlia d'Annone, e una delle Baccanti, la quale, perchè storpiata, veniva dalla sue compagne beffeggiata. Labda sposò Etione, da cui ebbe un figlio. Cipfelo, e avendo l'oracolo predetto che un figlio di essa si sarebbe un dì impadronito di Corinto, furono mandati dieci uomini a casa di Labda per uccidere il fanciullo; ma sul punto che uno di essi gli voleva cacciare il pugnale nel petto, Cipfelo gli stese le piccole braccia in atto tanto amoroso, che il sicario non ebbe il coraggio di ucciderlo; questi lo diede a un altro, a cui avvenne lo stesso, e non ebbe più l'ardire del primo, così di mano in mano passò Cipfelo fino all'ultimo, il quale lo restituì alla madre. Usciti poi tutti, si rimproverarono il poco coraggio loro, e mentre rientravano in casa di Labda, risoluti di farlo morire, ella, che li aveva ascoltati, e che aveva intesa la loro risoluzione, nascose il figlio sotto uno staio, e così lo salvò dal furore dei suoi nemici.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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