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Leda




Figlia di Testio e moglie di Tindaro. Viene sovente rappresentata in atto di vezzeggiare un cigno che le sta voluttuosamente nel grembo; la di lei leggiadria s'accorda bene con la grazia del cigno, il cui bel collo è paragonato al candido collo di donna. Dicesi che Giove volendo unirsi con Leda mentre era sulla sponda dell'Eurota, facesse cangiar Venere in aquila, ed egli trasformato in cigno inseguito dall'aquila andasse a rifugiarsi nelle braccia della giovane amata. Leda dopo quell'unione partorì due uova, dall'uno dei quali uscirono Polluce ed Elena, e dall'altro Castore e Clitennestra. Si tenne Gio-| ve padre dei due primi, e Tindaro dei secondi. Questo simbolo, come altri della mitologia, venne diversamente raccontato secondo i paesi dove significò qualche fatto civile, religioso o astronomico, e secondo le modificazioni a cui soggiacque mutando di luogo e di culto. Apollodoro dice che Giove, innamorato di Nemesi, si trasformò in cigno, e quella cangiò in oca, e che diede a Leda l'uovo da lei concepito, per cui divenne madre dei gemelli.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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