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Mani




Ombre dei morti, i Geni tutelari delle case dove avevano vissuto. Ai Mani consacravasi il cipresso, e sui monumenti si vedono i medesimi ora in atto di sostenere l'albero funesto, ora di abbatterlo a colpi di accetta, perchè il cipresso reciso non germoglia più, immagine della morte, la quale, colpiti una volta che ci abbia, ci toglie ogni speranza di rinascere. Il numero 9 era loro sacro, come ultimo termine della prima progressione numerica, e, quindi emblema del termine della vita. Le fave anch'esse, considerate per la forma simile alle porte infernali, erano parimenti a essi consacrate; insopportabile era ad essi era lo strepito del ferro e del bronzo, e li ponevano in fug; ma riusciva loro gradita invece la vista del fuoco, e quindi tutti i popoli d'Italia rinchiudevano lampade quadrate entro le tombe. I ricchi lasciavano agli schiavi la cura di accenderle e mantenerle; era delitto spegnerle, e le leggi romane rigorosamente punivano coloro che avessero violato cosi a santità sepolcro.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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