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Marxismo: introduzione




Nel 1979, François Châtelet ordinò il marxismo in diversi cerchi concentrici. Il primo cerchio è costituito da tutte le opere di Marx e della sua attività, oltre che da tutte le opere di Engels. Sempre nel primo cerchio, ma in senso lato, troviamo le opere classiche (analisi leninista dell'imperialismo, Scuola di Francoforte) e le loro bastardizzazioni (teorie di Jdanov), così come le trasformazioni del marxismo (teologia della liberazione). Il secondo cerchio è formato dai teorici della Seconda e della Terza Internazionale: Lenin, Stalin, Mao Zedong. Il terzo cerchio è composto dai teorici del marxismo austriaco (come Otto Bauer) Antonio Gramsci, Louis Althusser, il "compagno di strada" Giovanni Paolo Sartre; dovremmo aggiungere Nicos Poulantzas. Il quarto e ultimo cerchio, il più contemporaneo, rappresenta per lui le lotte di liberazione dell'Africa e dell'America Latina.

Non c'è dubbio che dovremmo aggiungere allo schema di Châtelet il marxismo accademico "americano", quello di certi ricercatori economici (Paul Baran, Paul Sweezy) o di un anticonformista come Noam Chomsky; e perché non unirsi ad altri manifestanti, soprattutto neri, e vedere con loro le violente critiche che hanno elaborato contro la civiltà americana, che forma ghetti e crea miseria sociale e culturale (Eldridge Cleaver, James Baldwin, ecc.).

Queste distinzioni  illustrano la notevole estensione del concetto di "marxismo" e la sua influenza, ancora presente, nonostante il crollo dei cosiddetti regimi "orientali". Una tipologia di questo tipo cancella l'aspetto storico, indispensabile per l'analisi della sequenza di idee e fatti per come queste si sono formulate, eppure un'analisi quasi esclusivamente cronologica permette di rimanere a un livello esplicitamente descrittivo.




Bibliografia


www.larousse.fr/encyclopedie

tradotto con l'ausilio di www.deepl.com

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