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Matrimonio




Presso gli antichi, la celebrazione di questo contratto aveva la propria stagione e i suoi giorni permessi. Il mese di maggio era riguardato come funesto, sia perchè incontrandosi fra il mese d'aprile consacrato a Venere, e il mese di giugno consacrato a Giunone sia perchè questo mese fosse impiegato nella pratica delle più grandi cerimonie della religione, e che i sacerdoti di Giunone affettassero una tristezza, che appariva fino nei loro vestimenti, o finalmente perchè l'oblazione dei trapassati, che avveniva in questo mese, non era conveniente al genere di sacrifizio che esigevano gli Dei del matrimonio. Gli antichi rappresentavano il Matrimonio col giogo al collo e coi piedi nei ceppi, oppure con catene alle mani e ai piedi. I ceppi, come simbolo d'impedimento alla libertà del movimento del corpo, cioè, figurativamente, trattengono l'uomo ha un dato limite della ragione, nè permettono di abbandonarsi a sregolatezze; mentre le catene indicano l'obbligo a cui deve sottoporsi il padre di famiglia, se desidera la prosperità dei figli e un buon governo della casa.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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