Moneta
Soprannome
dato dai Romani a Giunone, sia perchè ella presiedesse alla moneta, sia
perchè, come dice Cicerone, quella Dea avesse avvertito di immolare una
scrofa pregna per far cessare un violento terremoto, donde fu detta Dea
monitrice, o moneta. E* certo per altro che nel tempio erettole sotto
questa denominazione essa veniva rappresentata col martello,
l'incudine, le tenaglie, e il conio della zecca. Se ne vede l'effigie
sulle medaglie consolari, e su quella dell'impero questa è ripetuta tre
volte per indicare i tre metalli di cui si facevano le monete. La terza
regione di Roma aveva ricevuto il nome dal tempio di lei.
Bue.
Omero ci racconta che l'armatura di Diomede costava soltanto nove buoi,
mentre quella di Glauco ne costava cento. L'etimologia della parola
latina (pecunia) significante moneta, e tutti i suoi derivati,
testificano che il bestiame (pecus) fu la prima moneta dei Remani. Di
ciò venne, che le monete cociate in seguito, portavano l'effige del
bue. Vedi Ricchezza.
Bibliografia
Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928