Ostia
Così chiamasi lina vittima consacrata agli Dei, come un'offerta di pace per stornare la loro collera, per contrapposto a victima, ch'era offerta a rendimento di grazie di favori ricevuti. Le vittime consistevano per lo più in animali domestici, come buoi, maiali, ecc.; e qualche volta uomini. Quando si sacrificavano agli Dei dell'Olimpo, erano uccisi con la testa in sù, se offerti alle deità delle regioni inferiori, a eroi, o ai morti, con la testa verso terra. Le vittime più grandi erano prima stordite con un colpo di martello per mano del popa, primo sacerdote.
Ostia sacra.
Pane azzimo o senza lievito che si consacra nella Messa. Questo nome
esprime la vittima che s'immola in sacrifizio alla divinità; e quindi
Ostia dicesi il corpo e il sangue di G. Cristo che sono contenuti
nell'Eucarestia sotto specie di pane e di vino, perchè si offrano a Dio
quale vittima in sacrifizio. Le ostie che servono per la messa sono più
grandi di quelle che si conservano per la comunione, dette anche
particelle.
Bibliografia
Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928