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Pandora




Nome, secondo la mitologia, della prima femmina. Prometeo aveva formato un uomo animandolo col fuoco celeste. Giove se ne sdegnò, e commise a Vulcano di formare, con l'argilla, una femmina, e di presentarla al consesso degli Dei. Minerva la vestì con gli abiti risplendenti, e le coprì la testa di un velo e di ghirlande di fiori sulle quali pose una corona d'oro. Condotta per mano di Vulcano innanzi agli Dei, tutti ne ammirarono la bellezza, e ciascuno volle farle un dono. Minerva le insegnò le arti convenienti al suo sesso; Venere la circondò di bellezza e di grazia con l'inquieto desiderio e le penose cure. Mercurio le comunicò la favella e l'arte di lusingare e cattivarsi i cuori. E quando la fanciulla ebbe doni da tutti, fu chiamata Pandora, da pan, tutto, e dorón, dono. Giove le diede un'urna chiusa, e la incaricò di offrirla a Prometeo; ma questi, sospettando qualche insidia, rifiutò di ricevere tanto il dono quanto la portatrice. Non così Epimeteo, che, quantunque avvertito dal fratello Prometeo di non ricevere alcuna cosa che venisse da Giove, sedotto dalle grazie di Pandora, s'innamorò di lei, e aperta l'urna fatale, ne uscirono tutti i mali e tutti i delitti che inondarono la terra. Epimeteo, pentito d'aver scoperchiato il vaso, fece tosto per chiuderlo, ma non era più in tempo: riuscì soltanto a contenere la fallace speranza, che essendo in fondo rimase agli orli nel punto che stava per fuggire. Così nelle leggende greche non meno che nella tradizione mosaica la prima donna fu cagione di tutti i mali, che afflissero l'umanità e primo di tutti la morte.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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