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Pavone




In tutte le età, in tutti i paesi la magnificenza delle penne di questo uccello ha destato l'ammirazione comune. Fino dall'età più remota i poeti Greci lo collocarono nell'Olimpo. Gli antichi, e il volgo odierno con essi, credevano che il pavone, consapevole della sua bellezza, ascoltasse con piacere le lodi degli ammiratori, e che trionfante di vanità spiegasse la sua magnifica coda per riscuotere il plauso dei circostanti, donde venne il verbo pavoneggiarsi.







Bibliografia

Ronchetti G., Dizionario illustrato dei simboli, Hoepli, MIlano, 1928

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